Unioncamere, nel primo trimestre 31mila aziende in meno. La preoccupazione della Cidec

In Primo Piano — By on 2013/04/20 07:52

Nei primi tre mesi 2013 il saldo tra aperture e chiusure di imprese e’ negativo per 31.000 unita’ (-0,51%), dato peggiore dal 2004, inizio della serie storica, con quasi 10.000 aziende “sparite” nel solo settore del commercio. Lo rileva Unioncamere. “Il dato è allarmante – dichiara il presidente nazionale della Cidec, Paolo Esposito – senza un governo e correttivi alla manovra, si rischia la debacle”. A pesare un’ulteriore diminuzione delle iscrizioni e l’aumento delle cessazioni. A determinare il record negativo, spiega Unioncamere, sono stati un’ulteriore diminuzione delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2012 (118.618 contro 120.278) e un ancor piu’ sensibile balzo in avanti delle cessazioni (149.696 contro 146.368). Conseguentemente, il tasso negativo di crescita del trimestre (pari a -0,51%) risulta il peggiore dell’ultimo decennio. A pagare il prezzo piu’ caro sono stati, ancora una volta, gli artigiani: le 21.185 imprese artigiane che tra gennaio e marzo sono mancate all’appello rappresentano, infatti, oltre due terzi (il 67,6%) del saldo negativo complessivo del trimestre. Rispetto al primo trimestre del 2012 – quando il bilancio del comparto (-15mila imprese) aveva eguagliato in negativo quello pessimo del 2009 – il saldo dei primi tre mesi del 2013 segnala dunque un peggioramento di quasi il 40%. In termini percentuali, la riduzione della base imprenditoriale artigiana e’ stata pari all’1,47% con una forte accelerazione rispetto al gia’ negativo risultato del 2012 (-1,04%).
Complessivamente, a livello territoriale la battuta d’arresto piu’ forte in termini relativi si registra nel Nord-Est dove lo stock di imprese arretra dello 0,7% (-8.350 imprese). Tra gli artigiani, invece, le perdite piu’ sensibili si registrano nelle regioni del Centro (-1,62% il tasso di crescita negativo, corrispondente a 4.689 imprese in meno nel trimestre).
Tra i settori (escludendo l’agricoltura), in termini relativi spiccano i bilanci negativi delle costruzioni (-1,4% corrispondente a 12.507 imprese in meno, quasi tutte artigiane), delle attivita’ manifatturiere (-0,88% pari a 5.342 imprese in meno) e del commercio (-0,59% che in valore assoluto corrisponde ad un saldo di -9.151 unita’).

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