Turismo/neve: Cidec, necessario diversificare offerta
Archivio Notizie, In Primo Piano, Press — By admin on 2012/01/16 13:36Serve cabina di regia nazionale che coordini piano strategico di rilancio
La crisi che ha investito il segmento neve in Toscana, Abruzzo, Piemonte e, in parte, anche le Dolomiti, necessita un piano strategico di rilancio del comparto montano: ne è convinto il presidente nazionale della Cidec Turismo, Paolo Esposito. “I numeri finora sono disastrosi – commenta Esposito – dal Piemonte all’Abruzzo all’Emilia Romgna, passando per l’Appennino toscano e laziale, la mancanza di neve ha provocato la mancata apertura di impianti, crisi occupazionale, disdette negli alberghi e un fortissimo calo di presenze, pari, mediamente, al 30% rispetto all’anno passato. Ad incidere, oltre la crisi economica, l’assenza della neve. E se c’è ancora la speranza di raddrizzare l’annata, il periodo natalizio – che rappresenta la voce più importante nel bilancio di una stagione – si è chiuso con numeri negativi che saranno difficili da recuperare”. CIDEC Turismo chiede l’attivazione di una cabina nazionale di regia per il rilancio del turismo montano, che coordini le responsabilità regionali e cerchi soluzioni condivise attraverso progetti di rilancio e una politica promozionale del comparto. “Occorre affrontare la crisi in tempi rapidi – continua il presidente di Cidec turismo – anzitutto diversificando l’offerta e lavorando ad un piano di rilancio del comparto che non faccia più trovare impreparati gli operatori. Il problema potrebbe riproporsi anche il prossimo anno e sarebbe un grave errore non rimediare agli errori gia’ commessi. E’ ora -continua Esposito – che sui territori si inizi a pensare a nuovi investimenti per diversificare l’offerta turistica, offrendo nuove forme di attrazione e di intrattenimento, anche con una politica promozionale più efficace. Le bizze del meteo non possono condizionare in modo così pesante il turismo montano anche perché le stime degli esperti parlano di una stagione d’innevamento sempre più tardiva e soprattutto più corta”. Secondo il presidente nazionale della Federazione turismo, “vanno aumentati gli spazi di divertimento, benessere e i sentieri-natura, un turismo verde che avrebbe ripercussioni positive anche sulle stagioni estive”. “Il mercato dello sci è ormai da tempo in una fase di stasi – continua Esposito – il numero di sciatori non cresce, la vendita di prodotti specializzati non dà segnali di ripresa, però vi sono ambiti di crescita importanti e parliamo del turismo culturale, naturalistico ed enogastronomico, segmenti che non subiscono la stagionalità della neve e potrebbero, potenzialmente, attrarre un numero crescente di appassionati. Insomma, crediamo sia necessario creare una proposta organica che raccolga al suo interno le diverse peculiarità territoriali, ambientali e storico-paesaggistiche dei luoghi solitamente dedicati alle settimane bianche, in prospettiva di forme di turismo alternative alla classica neve che destagionalizzi il turismo e sia capace di intercettare famiglie, visitatori e non solo appassionati degli sci”.