Truffe, occhio a mail e telefonate: attenzione a questi numeri e a queste promesse
Attualità — By cidec on 2018/04/09 10:46Dopo i finti carabinieri e i finti avvocati che hanno visto decine e decine di vittime anziane cascare nelle reti dei delinquenti nell’ultimo anno, Udine Today denuncia come nelle ultime settimane proliferano alcune nuove modalità di raggiro: la prima è la truffa del finto parente con lo stesso cognome del defunto; la seconda, invece, propone strani investimenti su conti segretati.
Una delle truffe più in voga nel Nordest è la truffa del finto cognome.
Generalmente questo imbroglio prevede un modus operandi lento e cauto con un approccio che inizia esclusivamente via mail. Una sconosciuta, verosimilmente dall’Inghilterra, scrive sondando il terreno, chiedendo ad un destinatario trovato attraverso i social (LinkedIn o Facebook per lo più) se si è interessati ad un’opportunità di guadagno non ben specificato. Solamente al secondo o terzo scambio epistolare, infine, propone la fantomatica occasione: la donna millanta di essere in grado, attraverso un pool di avvocati, di farti ereditare una bella somma di denaro da una persona deceduta e priva di eredi. Questo ipotetico defunto, solitamente dal nome Edward e incredibilmente con il medesimo cognome del destinatario della mail, avrebbe lasciato in banca ben 22,5 milioni di dollari.
Denaro, spiega la mittente, che è un peccato lasciare lì – solo soletto – e che si potrebbe ottenere legalmente fingendo di essere un parente. In cambio del 60 per cento dell’eventuale capitale e di un guadagno di 10 milioni di dollari, la donna propone dunque alla sua vittima di fingere di essere un nipote del caro e vecchio zio Ed.
Generalmente in questo caso i truffatori chiamano dall’Austria (questo uno dei numeri di telefono utilizzati +43.720.77827X). Alla cornetta un interlocutore di una sedicente European Bankal propone al potenziale cliente l’apertura di un conveniente e proficuo conto corrente “segretato” con il loro istituto di credito. L’avvio delle pratiche e la gestione sarebbe “ovviamente” a zero spese, inoltre, la non tracciabilità del denaro depositato renderebbe molto difficile al fisco italiano ogni indagine in caso di accertamento fiscale. Questo non viene detto esplicitamente, ma il continuo richiamo al conto “segreto” lascia intendere la possibilità di un’evasione” facile e illegale.