Ponte 1° maggio: Cidec turismo, dati non positivi
In Primo Piano — By Ufficio Stampa on 2012/05/02 12:09Nessun boom. Come previsto,la Cidec Turismo conferma le stime e valuta in maniera non positiva l’andamento dei viaggi per il ponte del primo maggio. I vacanzieri hanno preferito al viaggio la classica gita fuori porta e quelli che hanno deciso di trascorrere fuori il primo maggio hanno scelto soggiorni brevi, in media di due – massimo tre notti, non lontano da casa, per una spesa media complessiva a persona che non ha superato i 270 euro. A confermarlo è il presidente nazionale Paolo Esposito. Bene le località rurali – Maremma Toscana, Umbria e la “sorpresa” Abruzzo – e le città d’arte, con le “solite” Roma, Firenze e Venezia. Tra le località di mare più gettonate si sono confermate San Vito lo Capo e Palermo, le masserie del Salento in Puglia e alcune località della Calabria come Tropea e Capo Vaticano. Bene anche Sorrento e Ischia in Campania, mentre per Costiera Amalfitana e Cilento il flusso di turisti è stato quasi esclusivamente legato al solo 1° maggio. Secondo le stime della Cidec turismo, chi ha deciso di viaggiare è rimasto in Italia (oltre il 90% dei vacanzieri) preferendo le località costiera, seguito dalle città d’arte e dalla montagna. Le strutture ricettive preferite sono stati gli agriturismi, le strutture tipiche e gli alberghi. In termini di budget per questi giorni di vacanza, il dato medio per persona non ha superato i 270 euro. “Parliamo purtroppo di soggiorni assai brevi – conferma Esposito – in media di due – tre notti. I vacanzieri hanno preferito al viaggio la classica gita fuori porta. Il dato è sintomatico della crisi del momento. La situazione di incertezza economica, i rincari, le tasse, scoraggiano il turismo: gli italiani non rinunciano alle vacanze ma preferiscono risparmiare con soluzioni mordi e fuggì preferendo località vicine e soggiorni brevi e brevissimi. Quel che preoccupa è che i dati riguardanti il ponte del 1° maggio si rifletteranno in parte anche sulle vacanze estive che, anche per quest’anno, saranno più brevi e al risparmio e risentiranno, purtroppo, gli effetti della crisi. Il trend rivela una riduzione dei giorni di pernottamento e una diminuzione del budget”.