Poletti: “Sostegno sino a 485 euro al mese” con il reddito di inclusione
Attualità — By cidec on 2017/11/29 18:42Parte la campagna di informazione del Ministero del Lavoro sul reddito di inclusione. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha presentato ieri alla stampa i dettagli dell’intervento che partirà dal prossimo 1° gennaio 2018 su tutto il territorio nazionale.
“Il lavoro è lungo e complesso – ha spiegato Poletti – quando parliamo di povertà parliamo di fenomeni sociali complessi e delicati, tanto che è sempre più necessario ragionare di lotta ‘alle’ povertà. Non esiste solo una povertà e non c’è solo il problema di reddito, ma anche di povertà educativa e abitativa. Per questo dobbiamo costruire organicamente delle politiche che siano in grado di tenerne conto”. Il successo degli interventi dipenderà dalle sinergie finalizzate a raggiungere le persone bisognose di sostegno che si dovranno sviluppare tra i diversi attori coinvolti. “Se c’è qualcuno che pensa che questo tema possa essere risolto dal ministero o da un comune o da una associazione, commette un errore gigantesco – ha sottolineato il Ministro – la misura avrà successo, non tanto per il numero di beneficiari o per l’importo erogato, ma se saremo in grado di costruire una infrastruttura, una rete di servizi, una comunità accogliente in grado di aiutare a uscire da condizioni di difficoltà e povertà“.
La fase di prima applicazione
La misura avrà una fase di prima applicazione dal 1° gennaio 2018 sino al giugno 2018 rivolgendosi ad un bacino di 1,8 milioni di persone e 500mila nuclei famigliari in cui siano presenti disoccupati ultra55enni, donne in stato di gravidenza e minori o disabili, le categorie socialmente più deboli, per poi essere esteso dal 1° luglio 2018 a tutti i nuclei familiari in possesso dei requisiti economici richiesti . La portata da Luglio, ha spiegato Poletti, aumenterà a oltre 700mila famiglie per arrivare a un bacino di 2,5 milioni di persone, perché verranno meno i vincoli dei requisiti famigliari previsti nella prima fase di applicazione”. La portata e i risultati degli interventi, tuttavia, non sono scontati: molto dipenderà dalla capacità del “sistema” composto dai diversi attori coinvolti di raggiungere e prendere in carico i potenziali beneficiari delle misure.
La domanda per il REI
Il funzionamento lo ha spiegato l’Inps l’altro giorno . La domanda può essere presentata dall’interessato o da un componente del nucleo familiare a partire dal 1° dicembre 2017 presso il Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso che verranno indicati dai Comuni. Il Comune raccoglie la domanda, verifica i requisiti di cittadinanza e residenza e la invia all’Inps entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione. L’Inps, entro i successivi 5 giorni, verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio e invia a Poste Italiane la disposizione di accredito sulla cd. Carta REI, una carta di pagamento su cui viene accreditato l’importo ogni mese riconosciuto in base alle caratteristiche del nucleo familiare. Poste emette la Carta REI e tramite lettera invita il beneficiario a recarsi presso qualunque ufficio postale abilitato al servizio per il ritiro. Prima di poter utilizzare la Carta, il titolare dovrà attendere il PIN, che gli verrà inviato in busta chiusa presso l’indirizzo indicato nella domanda.
Per fruire del REI occorre avere una attestazione ISEE in corso di validità. Poiché l’ISEE ordinario scade a gennaio di ogni anno, al fine di evitare la sospensione del beneficio, chi presenta la domanda per il REI nel mese di dicembre 2017 dovrà rinnovare l’ISEE entro marzo 2018. Invece, coloro che presentano la domanda per il REI dal 1° gennaio 2018, devono essere già in possesso dell’attestazione ISEE 2018.