Piano Sud: accordo tra Governo e Regioni
Archivio Notizie, In Primo Piano, Press — By admin on 2011/12/16 13:36Accordo per accelerare e riqualificare l’utilizzo dei Fondi strutturali comunitari
È stato firmato ieri pomeriggio, dal Governo e dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, un Accordo per accelerare e riqualificare l’utilizzo dei Fondi strutturali comunitari. Governo e Regioni del Sud hanno anche approvato un Piano d’azione coesione. L’intervento rialloca complessivamente 3,1 miliardi di euro, costituendo un Fondo da 1,6 miliardi di euro per investimenti su reti e nodi ferroviari, e concentrando gli investimenti in tre settori ad alto impatto socioeconomico (scuola, 974 milioni di euro; agenda digitale, 423 milioni di euro; occupazione, 142 milioni di euro).
COSA PREVEDE IL “PIANO D’AZIONE COESIONE”
Per quanto riguarda la rete ferroviaria del Sud, l’obiettivo è di migliorare la mobilità a lunga, media e breve percorrenza, oggi caratterizzata da tempi elevati e da condizioni di disagio nel servizio di trasporto. Gli interventi individuati riguardano alcuni assi prioritari: asse Catania-Palermo, asse Napoli-Bari, nodo di Bari e tratte adriatiche, asse Taranto-Sibari-Gioia Tauro, asse jonico e rete ferroviaria sarda. Saranno finanziati attraverso la riduzione del tasso di co-finanziamento dei fondi comunitari per un importo complessivo di 1.620 milioni di euro. Questi interventi si aggiungono a precedenti finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione per 830 milioni di euro e ad altri finanziamenti nazionali per 4.221 milioni di euro. Complessivamente vengono mobilitate risorse per circa 6,5 miliardi di euro. La ridefinizione dei Programmi Operativi Regionali in tema di scuola prevede, tra le altre cose, il miglioramento delle strutture, delle attrezzature, delle reti e delle tecnologie atte a fornire alle scuole gli strumenti per divenire luoghi dove i saperi possono costruirsi in spazi collaborativi, flessibili e dinamici. Per dare nuove opportunità di occupazione, il Piano prevede un credito d’imposta per le imprese del Mezzogiorno, pari al 50% del costo salariale di un anno per ciascun lavoratore svantaggiato assunto dalle imprese delle Regioni coinvolte. Per i lavoratori molto svantaggiati il credito di imposta è esteso a due anni. Per il credito all’occupazione vengono al momento messi a disposizione dell’intervento 142 milioni di euro, incrementabili dopo un periodo di monitoraggio.