Per l’Italia il nuovo Def di Matteo Renzi
Attualità, In Primo Piano, News Utili — By cidec on 2014/05/21 11:12Nel mese di Aprile il Governo di Matteo Renzi ha presentato ufficialmente il DEF 2014, documento con il quale l’esecutivo ha fissato gli obiettivi economici e finanziari dell’Italia. L’acronimo DEF “Documento di economia e finanza” è stato promulgato con la legge n° 39 del 7 aprile 2011 dall’allora governo Berlusconi. In particolare, si definisce con il documento la strategia di bilancio di ogni singolo stato membro al fine di creare un coordinamento con la Commissione Europea. Tale legge rappresenta il principale strumento di programmazione del bilancio e della finanza pubblica di ogni stato dell’Unione.
I particolare il DEF si compone sostanzialmente di tre macro-parti: a) quella dedicata al programma di stabilità del Paese, b) quella volta all’analisi delle tendenze della finanza pubblica c) quella in cui viene indicato il programma nazionale delle riforme.
Facendo riferimento a quanto riportato nel sito del Dipartimento del Tesoro, i punti affrontati nelle singole macro-aree del Documento di economia e finanza sono i seguenti:
a) Programma di Stabilità. In questa sezione sono descritti gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica per il triennio successivo all’attuale e gli obiettivi per i sotto settori del conto delle amministrazioni pubbliche.
– l’aggiornamento delle previsioni per l’anno in corso, evidenziando gli eventuali scostamenti rispetto al precedente programma di stabilità;
– l’evoluzione economico-finanziaria internazionale, per l’anno in corso e per il triennio. Le previsioni macroeconomiche, per ciascun anno del periodo di riferimento, sono stilate in base ai diversi fattori di crescita: l’evoluzione dei prezzi e del mercato del lavoro;
– le previsioni dei principali aggregati del conto economico delle amministrazioni pubbliche;
– gli obiettivi programmatici, indicati per ciascun anno del periodo di riferimento, descrivendo il rapporto tra il prodotto interno lordo al netto degli interessi e il debito delle amministrazioni pubbliche.
b) Analisi e tendenze della finanza pubblica. In questa sezione sono descritti:
– l’analisi del conto economico e del conto di cassa delle amministrazioni pubbliche nell’anno precedente all’attuale con eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi programmatici;
– le previsioni tendenziali, almeno per il triennio successivo, del saldo di cassa del settore statale e correlate modalità di copertura;
– le informazioni di dettaglio sui risultati e sulle previsioni dei conti dei principali settori di spesa,almeno per il triennio successivo.
– La nota metodologica, allegata alla seconda sezione del DEF, espone analiticamente i criteri di formulazione delle previsioni tendenziali.
c) Programma Nazionale di Riforma. In questa sezione sono descritti:
– lo stato di avanzamento delle riforme avviate, nonchè gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività;
– le priorità del Paese e le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nella prima sezione del DEF.
Dopo la presentazione in aula da parte del Governo e l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il DEF dovrà essere votato dal Parlamento italiano entro il 30 giugno. Nelle settimane tra la presentazione e il voto finale, il Governo deve impegnarsi a trovare le modalità per rispettare i vincoli di bilancio da un lato e mantenere le indicazioni del documento dall’altra.
Oltre al dovuto passaggio al Parlamento Nazionale, essendo l’Italia un membro dell’unione, lo stesso DEF dovrà necessariamente essere, come stabilito dai Trattati, vagliato e valutato dal Parlamento Europeo.
La preoccupazione della Confederazione, vista anche la profonda crisi economica che sta attraversando il paese, è che la realtà economica sia sempre più lontana da quella cosiddetta “virtuale” programmata e definita dal documento.