Partite Iva, la legge che non c’è: Statuto ancora senza «Gazzetta»

Attualità — By on 2017/06/01 10:44

Una legge di cui si è persa traccia. O meglio, la legge c’è a tutti gli effetti ma le manca solo il traguardo finale per diventare effettivamente operativa: la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale». Già, perché la legge «Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato» – più nota come Jobs Act autonomi o lo Statuto del lavoro autonomo – è stata definitivamente approvata dal Senato lo scorso 10 maggio. Poi è stata firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come risulta dal sito del Quirinale. Tanto è vero che ha già una data: 22 maggio 2017.

Perché si completi un percorso di “genesi legislativa” è necessario però la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale». Finora non è avvenuto. E la prospettiva – a meno di un’accelerazione improvvisa – è che possa passare ancora qualche giorno, forse addirittura all’inizio della settimana prossima. Un po’ perché potrebbe essere “sorpassata” da altri provvedimenti: il caso più lampante è il decreto legge sui vaccini varato dal Consiglio dei ministri del 19 maggio scorso. Un po’ perché la «Gazzetta Ufficiale» di questa settimana salterà un’uscita, quella del 2 giugno che è un giorno festivo. La pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» non è un dettaglio insignificante perché dal giorno successivo entrerebbero in vigore numerose misure. Qualche esempio? Le calausole contrattuali. Saranno “fuori gioco” una serie di clausole e condotte: modifica unilaterale del contratto da parte del committente, recesso senza congruo preavviso da prestazione continuativa, pagamenti oltre 60 giorni, contratto non in forma scritta. O ancora dopo 30 giorni di mancato pagamento scatteranno gli interessi di mora: un tema particolarmente sentito soprattutto nei rapporti con le pubbliche amministrazione.

Ma c’è un nutritissimo pacchetto-welfare la cui entrata in vigore è destinata a fare la differenza rispetto alla situazione attuale. Per gli iscritti alla gestione separata Inps vengono equiparati alla degenza ospedaliera i periodi di malattia per tumori, gravi patologie e in ogni caso con inabilità lavorativa temporanea al 100 per cento. E si potrà sospendere il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi per malattia o infortunio che impediscono di lavorare per oltre 60 giorni, fino a un massimo di 2 anni.

Anche la maternità sarà tutela dall’entrata in vigore della legge. L’indennità di maternità verrà pagata anche se si continua a lavorare. Si potrà sospendere la collaborazione fino a 150 giorni in caso di gravidanza, malattia, infortunio. E si potrà “ottenere” la sostituzione o l’affiancamento da parte di un collega di fiducia in caso di maternità.

Garanzie importanti, insomma, che aspettano dopo il via libera del Parlamento solo di diventare pienamente operative.

 

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