Ocse: in Italia preoccupante tendenza per la disoccupazione giovanile

Attualità — By on 2013/07/16 14:56

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Se fra i giovani compresi tra i  15 e i 24 anni, la proporzione di lavoratori inoccupata e’ cresciuta  di 4,3 punti percentuali nell’area Ocse tra l’ultimo trimestre del  2007 e l’ultimo trimestre del 2012, nello stesso periodo quest’aumento e’ stato anche piu’ veloce in Italia (6,1 punti percentuali). Lo  sottolinea l’Ocse nel rapporto ‘Employment Outlook 2013′ definendo “preoccupante” questa tendenza che “e’ essenzialmente attribuibile  all’aumento dei giovani che non studiano e non lavorano (i cosiddetti  NEET: Not in Employment or in Education and Training)”. In Italia la proporzione di giovani in questa categoria e’  cresciuta d i 5,1 punti percentuali e ha raggiunto il 21,4% alla fine del 2012, la terza piu’ grande percentuale nell’Ocse dopo Grecia e  Turchia. L’organizzazione evidenzia come “il contrasto con l’esperienza di molti altri paesi Ocse e’ impressionante: infatti, negli altri paesi, molti giovani hanno risposto alle prospettive occupazionali scoraggianti ritardando l’ingresso nel mercato del lavoro e approfondendo gli studi” mentre per i giovani NEET italiani “c’e’ un rischio crescente di conseguenze di lungo termine sulle loro prospettive occupazionali e di guadagno”. Inoltre, aggiunge l’Ocse, questi giovani ‘scoraggiati’ “perdono competitivita’ rispetto alle loro controparti in altri paesi che hanno sostituito all’esperienza di lavoro una buona istruzione e che usciranno verosimilmente dalla crisi meglio equipaggiati per  fronteggiare le sfide tecnologiche del futuro”.

 

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