Niente più restrizioni all’orario d’esercizio. Scia per aprire

Archivio Notizie, In Primo Piano, Press — By on 2011/12/06 13:36

Il governo, con la manovra varata domenica, rimette mano alla questione della liberalizzazione


Orari dei negozi più ampi, senza alcun limite per le località turistiche e per le città d’arte e libera apertura dei negozi a prescindere dalle dimensioni, senza alcun limite che non sia connesso alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali. Il governo, con la manovra varata domenica, rimette mano alla questione della liberalizzazione degli orari di vendita dei negozi che nel corso dell’estate aveva visto l’esecutivo ed il parlamento, a fasi alterne, cercare di dare attuazione a quanto il Garante antitrust con diversi pronunciamenti aveva auspicato. Ancora una volta è intervenuto mettendo mano all’art. 3 del dl 223/2006 (conv. legge 248/2006) ovvero modificando la lettera d-bis introdotta con il primo decreto sviluppo di quest’estate (art. 35, comma 6, del decreto legge 98/2011 conv. 111/2011). Con il primo passaggio il Governo aveva voluto liberalizzare gli orari di apertura e chiusura per le città d’arte e le località turistiche, ma già con il successivo decreto legge 138 del 13 agosto 2011, la facoltà concessa era stata estesa a tutti gli esercizi di vendita, ovunque essi fossero ubicati e per 365 giorni all’anno. Tuttavia, con la legge di conversione del dl 138 (legge 148/2011) con un colpo solo era stata fatta piazza pulita della liberalizzazione in materia di chiusura, apertura e turni di riposo che il Governo aveva previsto per tutti gli operatori del settore, in tutto il territorio nazionale; e a prescindere, quindi, dall’eventuale vocazione turistica del territorio. Con la manovra licenziata ieri, quindi, il Governo ritorna all’attacco, sopprimendo anche l’inciso «in via sperimentale» che originariamente era stato introdotto. Un problema che a questo punto si porrà è quello collegato al termine del prossimo primo gennaio che il decreto legge 98/2011 aveva individuato. «A tal fine e nella consapevolezza della necessità, di un’applicazione che non leda le prerogative regionali sulla materia degli orari, il comma 7 dell’art. 35 del decreto legge 98/111, (che non è stato modificato dal decreto varato ieri), stabilisce il termine del 1° gennaio 2012 per l’adeguamento delle discipline e dei regolamenti locali al nuovo principio». È quanto aveva affermato il Mise con la circolare 3644 del 28 ottobre 2011 scorso, emanata proprio per far luce su una normativa che nel corso del 2011 ha subito così tante modifiche.
Negozi in libertà. Il secondo comma dell’articolo 31 del decreto legge rappresenta, tuttavia, la più grande rivoluzione per il comparto del commercio. Se, infatti, l’apertura di un negozio di vicinato, ovvero quelli la cui superficie di vendita non supera i 150 o 250 metri in base alla dimensione del comune di riferimento, fino a ieri l’apertura di una media o grande struttura di vendita poteva essere autorizzata soltanto previa determinazione di appositi criteri rispettivamente comunali e regionali. La novità decisa del Governo rivoluziona, quindi, quarant’anni di normativa vincolistica. Ciò in quanto a partire dalla legge 426/1971, l’apertura dei negozi a superficie rilevante, è sempre stata assoggettata a particolari vincoli. La decisione del Governo è stata motivata dalla necessità di adeguare la normativa nazionale a quella comunitaria e, di conseguenza, alle regioni non rimarrà alcun margine di manovra, anche se la succitata disposizione prevede che le regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti alle prescrizioni, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto licenziato ieri. Sta di fatto che, a meno di modifiche introdotte al testo in sede di conversione in legge del decreto, anche l’apertura di una media o grande struttura di vendita potrà essere assoggettata a Scia, ovvero a segnalazione certificata di inizio attività in base all’articolo 19 della legge 241/1990. Ciò in quanto, fermo restando il rispetto delle norme edilizie ed urbanistiche, all’amministrazione di competenza, ovvero al Suap, non rimane alcun ambito di discrezionalità. (Fonte Italia Oggi)

Niente più restrizioni all'orario d'esercizio. Scia per aprire

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