Nel 2012 chiuse oltre 100mila aziende
In Primo Piano — By Ufficio Stampa on 2013/02/13 11:33Nel 2012 hanno chiuso i battenti complessivamente 104.000 imprese, superando del 2,2% il valore già molto elevato dell’anno precedente ed è stato un anno particolarmente duro anche per i fallimenti: il numero di procedure aperte nell’anno è stato di oltre 12 mila, in crescita del 2,1%, e rappresenta un record nell’intero periodo di osservazione, che supera addirittura i livelli pre-riforma fallimentare quando la platea di imprese per cui i tribunali potevano aprire una procedura era significativamente più ampia. I dati sono emersi da Cerved Group e indicano che la recessione che ha investito l’economia italiana ha avuto un impatto molto pesante sulle pmi, in molti casi costringendole a portare i libri in tribunale o a chiudere i battenti. Il dato totale sulla chiusura delle aziende l’anno scorso è stato superiore del 2,2% al record toccato nel 2011. «Il picco toccato dai fallimenti – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato del Cerved – supera del 64% il valore registrato nel 2008, l’ultimo anno precrisi: sono stati superati anche i livelli precedenti al 2007, quando i tribunali potevano dichiarare fallimenti anche per aziende di dimensioni microscopiche». Nel 2012 la recessione ha avuto un impatto violento nel comparto dei servizi (+3,1%) e nelle costruzioni (+2,7%), mentre la manifattura – pur con un numero di fallimenti che rimane a livelli critici – ha registrato un calo rispetto all’anno precedente (-6,3%). Dal punto di vista territoriale, le procedure sono fortemente aumentate nel Nord Ovest (+6,6%) e nel Centro (+4,7%), mentre sono rimaste ai livelli dell’anno precedente nel Sud e nelle Isole (-0,4%). Nel Nord Est i casi sono invece più chiaramente diminuiti (-4,3%), un dato compensato dal forte incremento delle liquidazioni, che ha portato il totale di chiusure in quell’area a superare quota 20mila (+8,6% sul 2011).