Mancati pagamenti alle imprese: ecco il Report del primo trimestre 2012

In Primo Piano — By on 2012/05/10 10:15

Il ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione peggiora con un +38% anche nel primo trimestre del 2012.  Lo dice il Rapporto sui Mancati Pagamenti realizzato da Euler Hermes Italia, società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti: il problema si sta ampliando. Mentre sul mercato domestico l’andamento resta pressoché simile ai dati di fine 2011 (frequenza + 38% e severità + 19%), sul fronte export il deterioramento diventa evidente con una crescita a doppia cifra per entrambi gli indicatori (frequenza + 18% e severità + 23%). Sull’interno le variazioni più rilevanti riguardano proprio alcuni settori del made in Italy maggiormente colpiti dalla crisi dei consumi come le calzature o di rialzo dei prezzi dell’energia come la carta, settore fortemente energivoro. La chimica presenta un forte incremento della severità dei mancati pagamenti in netta controtendenza con il 2011. I settori a più elevato valore aggiunto come la siderurgia, la meccanica e l’energia, protagonisti della ripresa di fine 2010 e inizio 2011, mostrano inoltre i maggiori segnali di deterioramento e rischiano di “contagiare” importanti settori a valle collegati. La distribuzione territoriale dei mancati pagamenti evidenzia il grado di sofferenza di alcune Regioni, come quelle centro-meridionali, che in periodo di rallentamento congiunturale sono le più esposte ai problemi di liquidità, ampliando così il divario con le aree più dinamiche del Paese. Nel Nord infatti Piemonte e Liguria mostrano andamenti sostenuti dell’aumento della frequenza, collegati alle specializzazioni produttive di queste aree. Al Centro e al Sud la situazione si deteriora più velocemente, con andamenti sorprendentemente divaricati per alcuni fanalini di coda come Molise e Calabria, che stanno scontando, o hanno nel secondo caso appena scontato, i propri ritardi. Dal lato della severità la situazione, pur più difficile rispetto ad un anno fa, è ascrivibile in particolare al forte peggioramento di due regioni come Emilia Romagna e Lombardia che presentano incrementi importanti. Alcune regioni meridionali presentano addirittura una variazione, seppur modesta, negativa (con la Basilicata addirittura in forte divaricazione tra i due dati), segno che l’intensificarsi degli episodi si accompagna ad importi in alcuni casi di entità minore. Un ulteriore segno che a soffrire in questa fase sono le piccole imprese che sono titolari di forniture più contenute, ma che cominciano a soffrire in misura più accentuata gli effetti negativi della crisi economica e del credit crunch sul proprio circolante.

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