L’Italia di oggi è ingiusta e fragile

Attualità — By on 2017/02/13 11:20

Aumentano le disuguaglianze economiche e la concentrazione della ricchezza. Il ceto medio è più fragile, aumentano i poveri e i bassi salari. Sono le stesse osservazioni che negli Stati Uniti hanno accompagnato e guidato l’amministrazione Obama, portando infine alla vittoria di Trump. Ma questa non è l’America, è l’Italia; ed essendo l’Italia e non l’America, il pessimismo vince sulla capacità di sognare ancorandosi alla percezione di un lavoro più instabile e di un miglioramento delle proprie condizioni sempre più difficile.

Un sentimento che si riflette in un pessimismo sul futuro decisamente acuito nel raffronto tra le percentuali di ieri e di oggi. Solo il 31% degli italiani pensa che la situazione economica del Paese migliorerà nei prossimi 12 mesi. Era il 44% nel 2015. A livello individuale, solo l’11% si attende un miglioramento della propria condizione. Nel 2015 era il 13%. Se il discorso cade sul lavoro, non va meglio: solo il 24% pensa che l’occupazione crescerà (era il 31% nel 2015). Una tendenza alla depressione da cui consegue anche il ripiegamento nel privato e un indebolimento della propensione alla partecipazione sociale.

L’indice generale della qualità dello sviluppo in un anno è sceso da 100 a 99, con un peggioramento, in particolare nel Nord e nel Centro, mentre il Mezzogiorno  continua a essere in grave ritardo. Il Nord, dove è maggiore nel 2016 il calo dell’indice, resta comunque l’area del Paese dove il livello di disuguaglianza economica è inferiore, mentre nel Mezzogiorno, sia per quanto riguarda la distribuzione dei redditi che per quanto riguarda la concentrazione della ricchezza, il livello di iniquità sale moltissimo.

Nel complesso le tre Regioni migliori dal punto di vista della qualità dello sviluppo sono il Trentino Alto Adige (136), il Friuli Venezia Giulia (113) e il Veneto (112). Quelle che hanno registrato le migliori perfomance rispetto al 2015 sono la Liguria, le Marche (entrambe sopra la media Italia) e il Molise (sotto la media). Fanalino di coda, nell’ordine, Campania, Sicilia e Calabria.

Comments are closed.