Licenziamento per giusta causa 2017: disoccupazione e Naspi, ecco cosa sapere

News Utili — By on 2017/05/25 12:14

Il licenziamento per giusta causa è quel provvedimento viene disposto dal datore di lavoro qualora il lavoratore metta in atto comportamenti disciplinarmente così gravi da rendere necessaria l’interruzione del rapporto di lavoro.

Così come stabilito dall’articolo 2119 del c.c., esistono inadempienze irrisolvibili in cui ambo le parti (sia lavoratore che datore di lavoro) possono recedere dal contratto senza necessità di preavviso. Ci sono casi in cui qualunque altra sanzione diversa dal licenziamento sarebbe insufficiente a tutelare l’interesse del datore di lavoro e a ripristinare quel vincolo fiduciario che lo lega al dipendente. Ma cosa può fare il lavoratore licenziato?

Il lavoratore ha diritto alla disoccupazione?

La prima informazione importante da conoscere è che anche i soggetti licenziati per giusta causa hanno diritto a presentare domanda di disoccupazione. Come chiarito dall’Inps nella circolare n. 97/2003, la Naspi – indennità mensile di disoccupazione introdotta dal Jobs Act nel 2015 – spetta a tutti i lavoratori che abbiano perso l’impiego per cause indipendenti dalla propria volontà, quindi può essere richiesta anche nei casi in cui il licenziamento, connesso alla condotta del lavoratore (per colpa o malafede), sia deciso discrezionalmente dal datore di lavoro.

Ricordiamo, infine, ai lavoratori licenziati che per poter richiedere la Naspi è necessario soddisfare un doppio requisito, contributivo e lavorativo, ovvero aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e aver lavorato 30 giorni effettivi negli ultimi 12 mesi.

 

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