Lavoro, Napolitano: riforma per accrescere produttività
Archivio Notizie, Attualità, Press — By admin on 2012/02/13 13:36Al termine dell’incontro con il presidente tedesco
E’ fondamentale concepire la riforma del mercato del lavoro in funzione dell’accrescimento della produttività, in Italia stagnante da troppo tempo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nelle dichiarazioni alla stampa al termine dell’incontro al Quirinale con il presidente tedesco Christian Wullf, in visita ufficiale in Italia. Il presidente della Repubblica ha poi espresso l’auspicio per un “accordo valido” tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. “Non vorrei – ha detto il capo dello Stato – che si dicesse che ogni giorno lancio appelli o moniti. Pongo problemi, che è una cosa diversa. Ed auspico un accordo valido tra le forze sociali, in particolare i sindacati, ed il governo. Sono sicuro che c’è molto senso di responsabilità negli incontri in corso, e non voglio interferire”. Anche gli investimenti esteri, ha osservato il capo dello Stato, possono rappresentare un elemento di crescita e sviluppo per l’Italia e per l’obiettivo “fondamentale” dell’occupazione giovanile. Ma è indispensabile “superare gli impedimenti burocratici e di altra natura” che frenano l’iniziativa estera nel nostro Paese. Italia e Germania, ha sottolineato Napolitano, “condividono il forte impegno in sede europea per la stabilità finanziaria dell’Eurozona, ma allo sforzo giustamente richiesto a tutti per superare la crisi del debito sovrano di alcuni Paesi come l’Italia deve corrispondere un eguale impegno in spirito di solidarietà per la crescita e lo sviluppo e per risolvere il problema, fondamentale, del lavoro per le giovani generazioni”. Uno sforzo, hanno convenuto Wulff e Napolitano che deve essere orientato anche verso “una maggiore qualificazione” dei giovani per facilitare il loro accesso al mondo del lavoro. In Europa, ha rimarcato ancora Napolitano, “stiamo facendo la nostra parte per garantire il superamento della crisi dell’eurozona”.