Lavoro, contratti e licenziamenti: ecco le proposte del governo

Archivio Notizie, In Primo Piano, Press — By on 2012/03/21 08:49

Il governo ha presentato – in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il premier Mario Monti e il ministro Elsa Fornero –  le proposte del governo sulla riforma del mercato del lavoro. Una proposta su cui non c’è l’accordo di tutte le parti, ma che il governo considera abbastanza definita.

Articolo 18. Sul nodo dell’articolo 18, il governo propone di lasciare il reintegro per i soli licenziamenti discriminatori, che si estende però a tutte le imprese, anche quelle sotto i 15 dipendenti, attualmente escluse salvo che per i licenziamenti discriminatori. Sui quelli disciplinari, la proposta del ministro Fornero alle parti sociali è che sia previsto il rinvio al giudice che deciderà il reintegro “nei casi gravi” o l’indennità con massimo 27 mensilità, tenendo conto dell’anzianità. Per i licenziamenti economici è previsto solo l’indennizzo, che va da un minimo di 15 mensilità a un massimo di 27, facendo riferimento all’ultima retribuzione.

L’assicurazione sociale per l’impiego. L’Aspi sostituirà l’odierno sussidio di disoccupazione. Sarà versata per 12 mesi (a regime 18 per gli over 55) e con importi lordi massimi – per il primo semestre, poi destinati a ridursi del 15% ogni sei mesi – di 1.119 euro al mese. Il suo arrivo graduale (si comincia dall’anno prossimo) abolirà la mobilità. “Ci diranno – ha detto la Fornero – che riduciamo le tutele: è vero se pensiamo che l’Aspi durerà un anno, ma noi vogliamo portare l’Aspi a una platea di 12 milioni”.

Contratti a termine. Vincoli “stringenti ed efficaci” saranno posti sui contratti intermittenti e su quelli a progetto. Sarà prevista una maggiorazione dell’1,4% sui contratti a termine, ma in caso di assunzione definitiva parte di questo costo sarà restituito all’azienda. Inoltre dopo 36 mesi di contratti a tempo determinato scatterà l’assunzione a tempo indeterminato.

Apprendistato. Il governo punta a rafforzare il contratto di apprendistato come contratto principale di ingresso nel mercato del lavoro.

Ammortizzatori. Per quel che riguarda i nuovi ammortizzatori sociali, il ministro Fornero dice alle parti sociali che partiranno dal 2017, dunque, sarà ancora in transizione nel 2016. Durante la trattativa, il governo aveva fatto riferimento al 2015 come anno per l’entrata a regime dei nuovi ammortizzatori.

Stage. Non sarà più permesso alle aziende fare stage gratuiti per i giovani al termine di un ciclo formativo. E’ ancora da chiarire che forma avrà il lavoro in questi casi, ma sicuramente sarà prevista una retribuzione.

Stop alle dimissioni in bianco. Una misura – prevista nel capitolo sulla maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro, ma ovviamente varrà anche per gli uomini – dovrebbe bloccare questo fenomeno “nel solco delle norme già esistenti”.

Lavoro, contratti e licenziamenti: ecco le proposte del governo

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