Italia, paese ingovernabile. Quali gli scenari futuri?

In Primo Piano — By on 2013/02/26 14:21

Le elezioni italiane mettono in crisi le Borse di tutto il mondo con Piazza Affari che brucia oltre 17 miliardi nella mattinata. Il pareggio al Senato tra il centrosinistra di Pierluigi Bersani e il centrodestra di Silvio Berlusconi si traduce in un Paese ingovernabile, dove si è delineata una forte maggioranza alla Camera e il caos a Palazzo Madama. Uno scenario che terrorizza il mercato e l’Europa alle prese con un 2013 per il quale gli economisti prevedono un altro anno di  recessione. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha convocato a Palazzo Chigi per consultazioni il ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli, il ministro degli Affari europei Enzo Moavero Milanesi e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. La riunione, relativa all’evoluzione della situazione sui mercati borsistici e dei titoli di Stato, è iniziata intorno alle 12. Ma quali sono gli scenari futuri per il Paese? I risultati del voto hanno consegnato, nella notte di ieri, lo scenario più temuto: il Pd ha la maggioranza -per effetto del forte premio di maggioranza- alla Camera, ma non al Senato. Dove nessuna stabilità può garantire il centrosinistra al futuro governo. Il Presidente Giorgio Napolitano ha davanti scelte difficili. Non è possibile il ricorso alle urne, che il Pd sembrava in un primo momento chiedere, per motivi costituzionali: le elezioni hanno riavviato il rinnovo delle istituzioni -Camera, Senato, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica- facendo scattare di nuovo il “semestre bianco”, ovvero il periodo nel quale il Capo dello Stato non può sciogliere le Camere. Ardua anche la via di un nuovo governo tecnico, che resti magari in carica un solo anno e con lo scopo di riscrivere la legge elettorale e mantenere l’Italia in linea con l’Europa: occorrerebbe individuare una personalità, visto che Mario Monti si è spogliato dei panni “tecnici” candidandosi apertamente per la premiership politica. Infine, la possibilità che il Pd -avendo comunque una maggioranza solida alla Camera- cerchi subito sponda nel Movimento Cinque Stelle, ma anche questa sembra una strada difficile. Un rebus da sciogliere politicamente entro il 14 marzo, quando si insediano Camera e Senato per eleggere i rispettivi presidenti: per quella data, un accordo politico tra le parti in campo dovrà già esser stato tessuto, perchè a cascata da quel momento si rinnoveranno tutte le alte cariche istituzionali, presidente del Consiglio e della Repubblica compresi.

Comments are closed.