Indennizzi alle imprese che subiscono i ritardi delle P.A.

News Utili — By on 2013/09/10 09:50

Fisco: chiusura d'ufficio per partite iva inattive

Le aziende italiane possono subito chiedere un indennizzo monetario per il ritardo burocratico della Pubblica Amministrazione nei loro confronti: è infatti operativa la misura del Decreto Fare che prevede un risarcimento in caso di lungaggini nell’avvio ed esercizio dell’attività di impresa (articolo 28 del Dl 69/2013, convertito nella L. 98/2013). La sperimentazione dura 18 mesi e dà diritto a  30 euro per ogni giorno di ritardo fino a un massimo di 2mila euro (leggi: Indennizzo imprese per ritardi PA).

La procedura

La domanda di rimborso è valida a partire dal 21 agosto 2013. L’impresa può chiedere il risarcimento entro 7 giorni dalla scadenza della pratica, direttamente all’ufficio responsabile del ritardo. Se non ottiene risposta può presentare ricorso al TAR. Ma attenzione: se il ricorso è inammissibile o respinto per manifesta infondatezza dell’istanza, il giudice, «con prununcia immediatamente esecutiva», condanna l’impresa a pagare da un minimo di due volte a un massimo di quattro volte il risarcimento richiesto.

L’impresa deve comunque, obbligatoriamente, ricevere informativa del diritto nella comunicazione di avvio di ogni procedimento amministrativo (comma 8 dell’articolo 28), modalità per conseguirlo, idenitificazione del soggetto pubblico a cui è attribuito il potere sostitutivo (al quale chiedere il risaricmento) e termini entro i quali deve concludere il procedimento (leggi: il peso della burocrazia sulle PMI italiane).

 

 

L’addetto stampa nazionale Cidec

Caterina La Bella

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