Imprese, aumentano del 2% le società in fallimento
Archivio Notizie, In Primo Piano, Press — By admin on 2012/01/17 13:36I dati del Ministero dell’economia: la crisi ‘morde’ il sistema economico italiano
Secondo i dati raccolti dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia la crisi sta incidendo molto sulle imprese e sulle societò italiane. Infatti nell’anno di imposta 2009, relativo cioe’ alle dichiarazioni 2010-2011, le societa’ in rosso risultavano essere il 37%, il 2% in piu’ rispetto all’anno precedente. In particolare il reddito medio dichiarato dalle aziende nel 2009 e’ di 256.980 euro cioe’ 6,7% in meno rispetto al 2008, ”la riduzione – spiegano dal ministero – e’ attribuibile primariamente alla grave crisi economica”. Inoltre, chiariscono dal dipartimento delle finanze del dicastero di Via XX Settembre, “il 2009 e’ stato caratterizzato da una profonda crisi economica, che ha determinato una forte riduzione del pil reale (-5,1%)”. Nel 2009 poi c’e’ stato un grande aumento delle dichiarazioni ”presentate da societa’ in situazione di fallimento (+61,67%) o estinte (+52,08%)”. Un bilancio poco rassicurante che registra picchi allarmanti per quanto riguarda le società in situazione di fallimento (+61,67%) o che hanno già chiuso i battenti (+52,08%). La situazione di congiuntura negativa si riflette inoltre sulla quota di società in utile, calate di oltre due punti percentuali (ora al 57,9%). Il reddito d’impresa si conferma fortemente concentrato nelle regioni del centro e del nord: nel sud e nelle isole viene dichiarato solo l’8,5% del reddito d’impresa totale. In netto calo anche il numero di chi ha presentato la dichiarazione Irap per l’anno d’imposta 2009: sono 4.882,741, quasi il 3,3% in meno rispetto all’anno 2008. La brusca frenata ha riguardato in modo particolare le persone fisiche; un fenomeno causato dalla crescente adesione al “regime dei minimi” (+23,8% rispetto al 2008).
Diminuiscono anche i contribuenti soggetti agli studi di settori (-0,7%) a causa delle nuove adesioni al regime dei contribuenti minimi (passati da circa 507mila del 2008 a circa 627mila del 2009, pari al +24%). I principali comparti fanno registrare tutti percentuali negative: manifatture -1,4%; servizi -0,4%; professionisti -0,8%; commercio -0,9%. Un quadro dettagliato si ottiene, invece, confrontando i livelli di reddito medio dei soggetti congrui e non congrui: nel settore dei professionisti si passa da un reddito medio di 77.700 euro dei soggetti congrui a 34.400 euro dei non congrui, nelle manifatture dal reddito di 36.100 euro dei congrui a una perdita di 27.200 per i non congrui, nei servizi da un reddito di 36.000 euro dei congrui a un reddito di 5.000 euro per i non congrui e nel commercio da un reddito di 29.100 euro per i congrui ad una perdita di 900 euro per i non congrui.