Il Presidente Paolo Esposito: “Perdiamo quote mercato nel settore del turismo. E’ nostro dovere intervenire”
Attualità, In Primo Piano — By cidec on 2018/02/27 18:07Il Presidente C.I.D.E.C. analizza la triste realtà del settore turismo. Queste le sue considerazioni.
” Un’ inchiesta de L’Espresso sul turismo sentenzia la bocciatura dell’Italia.
Come Presidente della CIDEC, non ci trovo nulla di nuovo. Sono dati che tutti conosciamo e di cui tutti siamo consapevoli. L’Italia precipitata di tanto sotto la media.
E non è nemmeno una novità l’aver permesso che tutto ciò diventasse possibile. Considerando che il 50% del patrimonio culturale mondiale è depositato in Italia, siamo il Paese col maggior numero di siti Unesco “patrimonio dell’umanità” deteniamo il primato della cucina più varia ed elaborata .
Ma tutto questo non può bastare se i servizi e le infrastrutture sono rimaste ferme al ventennio scorso e abbiamo aumentato il potere della burocrazia e di conseguenza le tempistiche per realizzare le cose.
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Riviste specializzate parlano di classifiche che vedono l’aeroporto di Fiumicino,una delle principali porte d’ingresso in Italia, uno dei peggiori al mondo , altre che ci regalano Orio al Serio secondo peggiore al mondo.
Abbiamo una rete ferroviaria che si dimentica di alcune città del meridione come Matera Capitale della cultura europea 2019 impossibile da raggiungere perché sprovvista di una rete ferroviaria che la colleghi con il resto del paese.
La storia recentissima (ieri) ci sbatte sotto il naso una rete ferroviaria disastrosa. Nel mese di febbraio in cui una nevicata, nemmeno delle più rilevanti fa sprofondare i trasporti nel caos è ridicolo. Tempi stimati di ritardo per l’alta velocità di 7 ore, necessità di reperire forza lavoro anche privata per rimuovere manualmente la neve ed il ghiaccio sui binari. Per l’ennesima volta tutti a chiedersi che cosa non ha funzionato, con buona ironia dei paesi nordici che fanno viaggiare la loro flotta ferroviaria con temperature che superano i -20 gradi.
Roma, una delle Capitali più rinomate al mondo, con 10 cm di neve ha visto scuole chiuse per 2 giorni, spostamenti di persone e mezzi limitati, trasporto di superficie non attivo. Addirittura è di oggi l’allarme caduta alberi nelle scuole romane. Con una nota il Dipartimento dell’Ambiente fa sapere che devono essere i dirigenti scolastici ad “inviare foto dei possibili pericoli”, scaricando la responsabilità, come da tipico costume, sugli altri.
Ma restano tutti convinti che i problemi stiano negli eventi climatici straordinari “bombe d’acqua”, “nevicate record”, quando si tratta semplicemente della più totale assenza di manutenzione ordinaria. Intervenire sulle infrastrutture con un minimo di serietà, smettendola di “rattoppare buche qui e li”.
Negli anni non siamo intervenuti su nessuno di quei punti deboli su cui era necessario lavorare.Soprattutto se l’unica cosa che realmente si sarebbe dovuta fare è questa. S e pensiamo che migliorando questi aspetti potremmo duplicare il numero dei turisti in arrivo in Italia ed automaticamente far ripartire un’economia stagnante, allora avremmo non 54 milioni di arrivi come riportato da l’Espresso, ma 100 milioni, non 2.7 milioni di addetti ma 5 milioni, si potrebbe così smettere di avere bisogno dell’Incentivino” degli 80 euro.
Occorre dovere e responsabilità.