Il governo taglia le Camere di commercio
In Primo Piano — By cidec on 2016/01/25 09:50Si va verso la riforma del sistema camerale, con un taglio delle sedi e la riduzione a un massimo di 60 Camere, una riduzione del personale del 15% entro 180 giorni, che salirà al 25% una volta che saranno finiti gli accorpamenti. A rischio – e in mobilità – circa tremila dipendenti, che se non saranno ricollocati resteranno a casa. La scomparsa delle Camere di Commercio, però, rischia di avere un impatto devastante sulle piccole e medie imprese che solo nel 2012 hanno ricevuto, in forma diretta o indiretta, 515 milioni di euro. Risorse che sono servite a finanziare l’internazionalizzazione, la presenza a fiere, ma soprattutto ad accedere al credito attraverso il sistema dei Confidi, che garantiscono 80 milioni di euro l’anno. Nei piani del governo alle Camere di Commercio resterebbe la gestione del registro imprese, il controllo sulle offerte al pubblico e quello sulle misure. Il sistema però non potrà fissare le tariffe per i servizi che saranno decise dal governo, tagliando così un’altra fonte di ricavi: addio a quindi al servizio brevetti, alle conciliazioni, alla pubblicazione di studi e ai corsi di formazione.