Il Decreto salva Italia è legge
Archivio Notizie, Attualità, Press — By admin on 2011/12/21 13:36Ecco tutti i provvedimenti
Il decreto Salva Italia è legge. La manovra economica del governo Monti per rimettere in pareggio il bilancio dello Stato entro il 2013 vale 33 miliardi di euro, la maggior parte dei quali provengono da un appesantimento della pressione fiscale e dalla riforma del sistema pensionistico. Saltate le liberalizzazioni, le misure per lo sviluppo saranno inglobate – ha detto ieri il presidente del Consiglio Mario Monti – in un nuovo provvedimento che fa parte della “fase due” dell’azione di governo. Ma ecco, riassunte, le principali novità che entrano in vigore con il Salva Italia.
Imu e rendite catastali
Viene reintrodotta l’imposta sulla prima casa, che, a partire dal primo gennaio del 2012 rientrerà nell’Imu, l’imposta municipale unica. La tassa sulla casa sarà del 4 per mille sul valore dell’immobile, ciascun Comune potrà rimodularla al rialzo o al ribasso di due punti. Detrazione per tutti di 200 euro, che crescono di 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni che ha dimora abituale nella casa di famiglia.
A questa misura si accompagna la tassazione delle case possedute all’estero, e la rivalutazione delle rendite catastali, che salgono per tutti del 15%.
La svolta delle pensioni
Corposissimo il capitolo pensioni. La novità principale introdotta con la manovra è il passaggio al regime contributivo per tutti i lavoratori e il blocco, per le pensioni medio alte, dell’adeguamento al costo della vita per il 2012 e il 2013 (che non vale per gli assegni sotto i 1.400 euro nel 2012 e per quelli fino a 937 nel 2013).
Innalzata l’età pensionabile per gli uomini a 66 anni e per le donne del settore privato, che dal 2012 sale a 62 per poi equipararsi a quella degli uomini nel 2018.
Pensioni di anzianità dopo 42 anni
Non è finita: le pensioni di anzianità si potranno ottenere non più con 40 anni di contributi ma con 42. Infine, sale l’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi, che arriverà al 24% nel 2018.
Lotta all’evasione: il controllo sui conti correnti
La lotta all’evasione fiscale poggia su una novità assoluta: l’obbligo per tutti gli istituti bancari di comunicare periodicamente all’Agenzia delle Entrate tutti movimenti di ogni singolo cliente. Le informazioni vanno a finire in un data base unico a diretta disposizione del Fisco, che può controllare i dati di ciascuno in qualunque momento.
L’uso del contante scende a 1.000 euro
L’uso del contante viene inoltre fortemente limitato: impossibile fare pagamenti cash per cifre superiori a 1.000 euro (la cifra era prima di 2.500). In compenso è stata tolta l’imposta di bollo sui conti e depositi inferiori a 5.00 euro (sale a100 euro, invece, l’imposta sui conti delle persone giuridiche e delle imprese).
Cresce il prezzo della benzina
Salite le accise sulla benzina (già dal 7 dicembre scorso), per un introito per le casse dello Stato di 5,9 miliardi di euro, destinati a sostenere il trasporto pubblico locale.
Il nuovo Isee
A favore delle famiglie è stat rivista la scrittura del modulo Isee, che terrà conto non più solo del reddito dichiarato, ma anche del patrimonio disponibile e del numero di figli a carico (specie dal terzo in poi).
Tassa sul lusso su auto e barche
Sul piano delle tasse per chi “ha di più”, la manovra prevede addizionali sui cosiddetti beni di lusso, dalle auto di grossa cilindrata agli elicotteri, nonché ai depositi titoli sia italiani che detenuti oltreconfine. Per gli amanti dell’auto ci sono 20 euro in più di bollo per ogni Kw sopra i 185. La tassa sulla barca varia invece a seconda della lunghezza, ed è calcolta sui giorni di stazionamento in porto 8d 5 euro al giorno per le barche dai 10 ai 12 metri, e via salendo). Viene dimezzata per residenti in zone marine e barche a vela.
Il bollo sui capitali scudati
C’è poi l’imposta di bollo annuale sui capitali scudati, che ammonterà al 4 per mille dei capitali. Per il 2012 e il 2013 l’aliquota sarà in via eccezionale del 10 per mille, per poi tornare al 4. Il governo ha spiegato che si tratta di un’imposta “sull’anonimato” dei capitali rientrati. Inoltre, sempre sui capitali rientrati con lo scudo il prelievo sale dall’1,5 al 2%.
Rimandati i tagli agli stipendi d’oro
Un emendamento approvato dall’esecutivo prevede che se entro il 31 dicembre di quest’anno la commissione guidata dal presidente dell’Istat non avrà terminato il suo dossier sul confronto Ue sugli stipendi dei titolari delle cariche elettive e dei vertici delle pubbliche amministrazioni, “Parlamento e governo, ciascuno nell’ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative idonee” per il taglio degli stipendi.