Ecco il PIQ, Prodotto interno di Qualità
Archivio Notizie, Attualità, Press — By admin on 2011/12/07 13:36Nuovo indicatore, affiancherà il Pil
La grave crisi economica e finanziaria in atto ha dato maggior forza al dibattito da tempo aperto per trovare nuovi indicatori da affiancare al PIL. Sulla scia di questa riflessione, Unioncamere e Symbola hanno avviato un cantiere e un laboratorio di pensiero? il PIQ, il Prodotto Interno Qualità – per provare a dare una misura economica a un valore apparentemente intangibile come la qualità. Quanto ambiente o fantasia, legame con il territorio o coesione sociale, diritti o benessere dei cittadini, c’è dietro una filiera produttiva? O in altre parole, quanta parte dell’economia del nostro paese, e quindi del PIL, è riconducibile alla qualità e come tale può essere misurata e monetizzata? Per fare questo è necessario leggere con occhi diversi l’esistente e trovare le corde giuste per attivare le energie migliori del nostro Paese. Il Prodotto Interno di Qualità (PIQ) si propone come una nuova misura dell’economia per analizzare meglio la situazione attuale e le tendenze in atto. Per leggere l’Italia, misurarne le evoluzioni e affrontare la crisi. Frutto di un originale mix tra innovazione, ricerca, creatività e saperi territoriali, tutti tratti distintivi della soft economy, il calcolo del PIQ, riferito all’anno 2010, risulta elevato e pari al 46,9% del valore aggiunto prodotto a livello complessivo. In termini assoluti si tratta di un valore pari a 441.869 milioni di euro, che conferma come il nostro sistema produttivo abbia orientato le sue strategie di contrasto alla crisi economica intraprendendo profondi percorsi di ristrutturazione dei processi produttivi attraverso un rilancio competitivo del Sistema Paese che interessa tutta la linea di attività, dall’acquisizione e l’utilizzo delle materie prime fino alle tecniche e dei processi di produzione.Nello specifico, partendo dall’individuazione di una serie di indicatori settoriali espressivi delle varie dimensioni della qualità (professionalità, innovatività, solidità, relazionalità, ecc.), si è arrivati a stimare per ciascuna attività economica la quota parte di valore aggiunto di qualità. La somma delle quote così ottenute ha dato come risultato il PIQ relativo all’intera economia italiana. Al contempo, la metodologia seguita permette di individuare un’ampia area di non qualità o di qualità insufficiente (purtroppo ancora pari al 53,1%), alla quale si aggiunge tutto ciò che viene prodotto con l’utilizzo di lavoro irregolare o agendo comunque all’interno di quella che viene definita economia sommersa, danneggiando i consumatori e le tante imprese che operano in modo corretto e nel rispetto delle regole.