Assegno di ricollocazione. Partono le prime 30 mila lettere ai disoccupati.

In Primo Piano — By on 2017/03/16 10:13

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Dopo una serie di annunci e “false partenze”, arriva finalmente la sperimentazione dell’assegno di ricollocazione, lo strumento introdotto dal Jobs Act per aiutare i disoccupati nella ricerca di un nuovo impiego.

La novità è annunciata stamane ad Avellino, dal presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte, alla presenza del premier, Paolo Gentiloni. In queste ore l’Anpal, la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive, sta inviando le lettere a circa 30mila disoccupati, individuati tra i percettori di Naspi (la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego) da almeno 4 mesi, che avranno a disposizione un buono fino a un massimo di 5mila euro per usufruire di servizi di assistenza intensiva alla ricollocazione, presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro accreditata. L’assegno non viene erogato direttamente all’utente, ma agli operatori, attraverso un meccanismo incentivante, perché l’operatore sarà retribuito solo a risultato raggiunto, cioè alla firma di un contratto di lavoro. L’intervento ha una durata di sei mesi, prorogabile per altri sei nel caso non sia stato consumato l’intero ammontare dell’assegno di ricollocazione.

«L’assegno di ricollocazione – spiega Maurizio Del Conte – è la prima misura nazionale di politica attiva e rappresenta per il nostro Paese un radicale cambio di prospettiva. Non si tratta di un sussidio alla disoccupazione, bensì di un buono per accedere a un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro, seguito da un tutor dedicato. Con l’avvio concreto di questa iniziativa l’Anpal entra nel vivo delle sue attività».

L’assegno di ricollocazione prevede da mille a 5mila euro in caso di risultato occupazionale con contratto a tempo indeterminato, mentre la cifra si dimezza in caso di contratto a termine, che deve comunque avere una durata di almeno 6 mesi. L’ammontare è graduato in funzione del profilo personale di occupabilità: maggiore è la difficoltà di reinserire il disoccupato nel mercato del lavoro più alto sarà l’assegno.

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