Assegno di ricollocazione: da 250 a 5000 euro per i disoccupati

Attualità, News Utili — By on 2018/03/27 14:40

Assegno di ricollocazione per chi non ha un lavoro, come fare domanda per ottenerlo? Quali sono i requisiti, l’importo e come funziona? Vi spieghiamo tutto nel dettaglio. L’assegno di ricollocazione non corrisponde ad una somma di denaro “diretta”, ma è una sorta di voucher con cui lo Stato italiano finanzia i programmi di formazione per i disoccupati, entra in vigore ad aprile, è stato istituito dal Jobs Act ed è destinato ai Centri per l’Impiego per finanziare la formazione e il reinserimento professionale di chi non ha un lavoro. Un “gettone”, dunque, in media pari a 3.500 euro, per ritrovare un posto attraverso i centri per l’impiego (pubblici) o le agenzie per il lavoro (private).

A gestire l’assegno di ricollocazione sarà l’ANPAL – l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro -, mentre il soggetto disoccupato potrà richiederlo volontariamente. L’operazione rientra nelle politiche attive, distinte da quelle assistenziali, come gli ammortizzatori. E’ la prima misura di politica attiva del lavoro di livello nazionale, coordinata dall’Anpal e gestita tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro. E’ destinata alle persone disoccupate che percepiscono la Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI) da almeno quattro mesi. Consiste in un servizio personalizzato erogato da un Centro per l’Impiego o da un soggetto accreditato scelto dal disoccupato, volto al rapido reinserimento nel mondo del lavoro.

 

L’Assegno di ricollocazione è rilasciato a tutti i soggetti disoccupati che percepiscono la NASpI da almeno 4 mesi, che ne facciano richiesta purché non siano:

  • già impegnati in misure di politica attiva analoghe (solitamente denominate contratto/assegno di ricollocazione, accompagnamento al lavoro o dote lavoro) erogate dalle Regioni e Province Autonome, per tutta la durata dell’erogazione della misura regionale;
  • coinvolti in misure di politica attiva finanziate da un soggetto pubblico (quali corsi di formazione per l’inserimento lavorativo, corsi di formazione per l’adempimento dell’obbligo formativo, tirocini extracurriculari, servizio civile);
  • destinatari di un finanziamento pubblico per l’avvio di un’attività di lavoro.

Il destinatario è libero:

  • di aderire o no alla misura;
  • di rivolgersi al Centro per l’Impiego o a un soggetto accreditato per usufruire del servizio di assistenza intensiva;
  • di scegliere un soggetto erogatore nel territorio di domicilio o in un’altra Regione. Il voucher dovrà essere speso presso i Centri per l’impiego o altri operatori autorizzati per ottenere un servizio personalizzato di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro. Questi centri, per ottenere l’assegno, devono riuscire a trovare per il disoccupato un contratto di assunzione a tempo indeterminato, un contratto a termine di almeno 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) oppure un contratto part time al 50%. L’importo dell’assegno, insomma, viene riconosciuto non alla persona disoccupata, ma al soggetto erogatore che ha fornito il servizio, e solo a risultato occupazionale acquisito. L’importo varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del tipo di contratto alla base del rapporto di lavoro e del grado di difficoltà per ricollocare il disoccupato.“

 

Sul sito dell’ANPAL è possibile verificare subito se puoi richiedere l’assegno di ricollocazione, inserendo il codice fiscale (qui tutte le informazioni necessarie). Possono richiedere l’assegno di ricollocazione, come evidenzia l’ANPAL, sul suo sito, il soggetto disoccupato che riceve la NASpI al termine del quarto mese di disoccupazione. L’Anpal invia alla persona interessata una comunicazione che la informa di avere maturato il diritto all’assegno e la indirizza al portale ANPAL per farne richiesta. Al momento della richiesta dell’assegno di ricollocazione, la persona sceglie anche la sede presso cui ricevere servizio di assistenza alla ricollocazione e fissa un appuntamento. La sede scelta è tenuta a prestare il servizio. Entro un massimo di sette giorni dalla richiesta il servizio verrà rilasciato o negato con un provvedimento motivato dall’Anpal. La persona che otteiene l’assegno può modificare la richiesta dell’ente (attenzione: questo può avvenire una sola volta, nella prima fase di perfezionamento e condivisione del programma). La persona che decide di modificare l’ente dovrà dare motivazione del cambiamento all’Anpal. Contestualmente alla richiesta di assegno, la persona sceglie la sede dell’ente presso cui ricevere il servizio di assistenza alla ricollocazione e prende appuntamento: la sede scelta è tenuta a erogare il servizio. Entro sette giorni solari dalla richiesta, l’assegno verrà rilasciato o negato.

 

 

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